Il ragazzo delle pizze

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Andry01

Posted on 10/5/2019, 23:24

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Salve a tutti/e. Ho scritto questo racconto sperando che vi possa piacere. Chiedo scusa se sono stato forse troppo esplicito e volgare in alcuni punti. Detto questo, vi auguro una buona lettura!

Il ragazzo delle pizze

Una sera d'estate rientrai a casa intorno alle 19:30 dopo un lungo pomeriggio trascorso con gli amici. In casa non c'era nessuno perché i miei genitori erano partiti per le loro vacanze estive già da un paio di giorni. Essendo troppo stanco ed anche non avendo voglia di mettermi a cucinare decisi di ordinare una pizza e farmela consegnare a casa. Era una cosa che non avevo mai fatto prima di allora ma proprio il giorno prima avevo trovato tra la posta la pubblicità di una pizzeria che aveva appena aperto e che faceva consegne a domicilio.
«Proviamo un po'...» dissi tra me e me mentre con la mano componevo il numero telefonico.
«Pronto, qui pizzeria "Bella Napoli". Desidera?»
«Sì, salve vorrei ordinare una pizza»
«Benissimo. Che tipo di pizza vuole?»
Rimasi un attimo in silenzio a pensare e poi dissi «Vorrei una Capricciosa»
«Benissimo. Per che ora»
«Per le 21:00. Effettuate servizio a domicilio o devo passare a prenderle?»
«No, possiamo consegnarle noi. Mi dia il suo nome e indirizzo.»
«Sono Andrea Rossi e abito in viale Dante Alighieri al numero 14»
«La ringrazio, a più tardi»
«Grazie e arrivederci.»
Terminata la telefonata mi misi a guardare un poco di televisione fino alle ore 20:20. Visto che mancava ancora molto tempo all'arrivo del fattorino con la pizza decisi di andare a farmi una doccia. Mi spogliai di tutti i vestiti ad eccezione delle mutande, quindi andai in camera per preparare sul letto i vestiti puliti che avrei indossato successivamente; poi mi recai in bagno. Aprii l'acqua della doccia e la regolai affinché non fosse né troppo calda né troppo fredda, poi diedi un ultima occhiata all'orologio prima di togliermelo e posarlo sul mobiletto del bagno.
"Le 20:30. Ho mezz'ora di tempo..." pensai, poi levandomi le mutande entrai sotto la doccia ed iniziai ad insaponarmi.
Feci una doccia abbastanza veloce. Una volta terminata, indossai l'accappatoio e mi incamminai verso la mia camera. Ero appena arrivato alla porta che sentii il campanello suonare. Guardai subito l'ora e vidi che erano solamente le 20:45.
"Troppo presto perché si tratti già della pizza" pensai.
Mi avvicinai alla porta e guardando dallo spioncino notai con sorpresa che si trattava effettivamente del fattorino della pizza. Ormai non avrei più fatto in tempo a vestirmi e mentre stavo pensando come comportarmi il campanello suonò nuovamente.
«Arrivo. Un momento solo...» dissi.
Era inutile perdere altro tempo, avrei aperto anche se mi trovavo in accappatoio. E così feci.
«Scusi se ci ho messo del tempo, ero sotto la doccia. Prego, si accomodi» dissi appena aperta la porta ed invitando il fattorino ad entrare. Si trattava di un ragazzo che doveva avere più o meno diciott'anni come me, ma a differenza mia si notava bene che aveva un fisico molto invidiabile. Aveva occhi azzurri molto profondi ed i capelli riccioli neri.
«Oh mi scusi» disse il fattorino «So di essere un po' in anticipo, se avessi saputo avrei aspettato»
«No be' non fa niente. Quanto le devo?»
«Puoi darmi del tu visto che siamo entrambi giovani»
Rimasi un po' sorpreso della cosa, ma non me ne curai troppo visto che non avevo problemi a dare del tu agli altri. «Ok. Quanto ti devo?»
«Sono 2 euro e 50»
Mentre cercavo i soldi nel portafoglio alcuni spiccioli caddero al suolo. Prima che potessi abbassarmi per raccoglierli il ragazzo si era già inginocchiato a farlo lui e per una combinazione casuale di eventi capitò che l'accappatoio, che era stato allacciato male, mi si slacciasse e che il mio pisello facesse capolino a pochi centimetri dalla sua faccia. Subito arrossii per la vergogna e mentre mi riallacciavo l'accappatoio mi scusai con il ragazzo.
«Scusa, è stato un incidente»
«Come? Ah alludi al tuo... tranquillo sono cose che possono capitare. Almeno è stato un bel vedere»
Quell'ultima frase mi incuriosì ma fu un'altra cosa che attirò la mia attenzione: il ragazzo si era portato un mano verso il pacco e se lo era leggermente toccato. Mi venne da pensare che forse avevo davanti un ragazzo omosessuale, proprio come me, e la cosa iniziò ad eccitarmi.
«Ecco gli spiccioli che ti sono caduti»
«Quanto sono?»
«4 euro»
«Be' tienili pure tu. 2 e 50 per la pizza e il resto come mancia»
«Grazie. Se tutti i clienti fossero come te...»
«In che senso?» chiesi curiosi pensando che potesse alludere all'incidente di poco prima.
«Be' abbiamo aperto da poco ma è difficile che qualcuno ti dia una mancia»
«Capisco. Posso chiederti una cosa?»
«Sicuro»
«Quanti anni hai? Mi sembri molto giovane»
«19 e tu?»
«18»
«Vivi solo?»
«No, i miei sono in vacanza e non avevo voglia di cucinare e così ho ordinato la pizza»
«Ottimo. Ricorda che tutte le volte che non vuoi cucinare puoi chiamarmi...»
«Chiamarmi?»
«Si be' cioè intendo dire che puoi chiamare la pizzeria e farti portare la pizza»
«Consegni sempre tu?»
«No, ma se vuoi che te la porti io basta che chiedi di Michele»
«Sei tu Michele?»
«Sì»
«Bel nome»
«Grazie. Ora scusa ma, anche se ho finito le consegne, devo proprio andare e poi se ti faccio perdere altro tempo la pizza la mangerai fredda»
«Scusami tu. Sia per averti fatto perdere tempo sia per quello che è successo»
«Tranquillo, non ci pensavo più» disse, ma dicendo quelle parole si portò nuovamente le mani al pacco. Trovai la cosa tremendamente eccitante e non riuscii più a tenere nascosta l'erezione che già da alcuni minuti si era andata a formare. Il mio pisello eretto fece nuovamente capolino dall'accappatoio.
«A quanto pare il tuo amichetto ha più fame di te» disse Michele indicando il mio membro.
«Scusami... io...»
«No, non dire altro... credo di avere capito tutto...»
Michele mi si avvicinò ed iniziò a baciarmi sulla bocca mentre le sue mani si facevano strada sotto il mio accappatoio accarezzando prima i miei fianchi e poi raggiunge il mio membro eretto. Io inizia a gemere di piacere.
«Ti piace, eh?»
«Sì, tanto»
«Questo ti piacerà ancora di più»
Michele si inginocchiò ed iniziò a succhiarmi il pisello facendomi provare sempre più un'intensa sensazione di piacere. Ero troppo eccitato e non riuscii a resistere a lungo, venni nella sua bocca pochi minuti dopo.
«Hai fatto veloce» mi disse Michele «Ti va di assaggiare il mio?»
«Sì, se è possibile sì»
«Certo che lo è»
Michele subito si slacciò i pantaloni ed estrasse un pisello molto lungo ed anche molto duro incorniciato da un bel cespuglio di peli neri. Subito glielo scappellai completamente ed inizia a leccarlo partendo prima dall'asta fino ad arrivare alla cappella. Poi glielo presi in bocca ed inizia a succhiare. Più sentivo i suoi gemiti di piacere e più provvedevo a succhiarglielo. Anche lui non ci mise molto a venirmi in bocca.
«Wow sei stato fantastico» mi disse carezzandomi il viso «Ci sai proprio fare con i pompini. Mi piacerebbe riprovarci un giorno o l'altro»
«Per me non c'è problema»
«Ottimo» disse Michele rivestendosi «Non so se ti va di fare altro...»
«Per stasera no. Scusami ma sai di solito io non faccio mai cose come queste...»
«Tranquillo, nemmeno io. Però tu mi sei piaciuto fin da quando hai aperto quella porta e così...»
«Magari possiamo rivederci. Se ti va...»
«Ok. Il numero della pizzeria lo conosci. Spero che la pizza sarà di tuo gradimento almeno quanto lo è stato il resto» disse Michele mentre usciva dalla mia casa.
Da quel giorno ogni volta che i miei sono fuori casa telefono alla pizzeria e mi faccio portare una pizza. Naturalmente a consegnarmela è sempre Michele, il quale ogni volta si trattiene sempre più a lungo.

Frigg

Posted on 23/5/2019, 16:17