Teenager transessuale si suicida perchè vessato dai genitori: lettera di addio straziante

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    Teenager transessuale si suicida perchè vessato dai genitori: lettera di addio straziante

    - Ho trovato questo articolo in inglese e ho sentito che fosse giusto tradurvelo di modo che tutti possiate leggere questa testimonianza e ricordare insieme il povero Leelah -
    (Saku)




    MIGNX0I
    Leelah Alcorn



    Dopo anni ed anni di abusi e rifiuti subiti dai genitori, cristiani rigorosi, un ragazzino transessuale dell’Ohio si suicida attraversando la strada ad un camion a rimorchio con trattore. Leelah Alcorn, nato Joshua Alcorn, è stato travolto e ucciso dal mezzo pesante su di una strada statale. Il tragico evento non sembra essere stato un incidente, bensì un suicidio. Sul suo blog su Tumblr, Leelah ha lasciato una struggente lettera d’addio, spiegando nel dettaglio la sua vita dominata dal dolore e dai costanti rifiuti da parte dei suoi genitori, cristiani osservanti, che rifiutavano di capire, o semplicemente non erano in grado di farlo, che il loro prezioso bambino era in realtà una ragazza intrappolata in un corpo maschile.
    Nel suo ultimo post, Leelah scrive:

    “Se state leggendo questo, significa che ho commesso suicidio e non posso più cancellare queste righe. Per favore, non siate tristi. L’ho fatto per andare a star meglio. La vita che altrimenti sarei stato costretto a vivere, non sarebbe stata degna di essere vissuta… perché sono transgender. Potrei scendere nei dettagli spiegando perché mi sento così, ma questa lettera sarà probabilmente già abbastanza lunga. Per dirla semplicemente, mi sento una ragazza intrappolata in un corpo maschile ed è così fin da quando avevo 4 anni. Quando ero piccolo non sapevo che esistesse una parola per definire la sensazione che provavo e non era possibile per me diventare una ragazza, quindi non l’ho mai detto a nessuno e ho continuato a sforzarmi di comportarmi come un normale ragazzo tentando di adattarmi. Quando avevo 14 anni ho finalmente appreso cosa significasse il termine “transgender” e ho pianto di felicità. Finalmente, dopo dieci anni di confusione, avevo capito chi fossi. L’ho detto immediatamente a mia madre ma lei ha reagito negativamente, cercando di convincermi che fosse solo una fase, che non sarei mai diventato una ragazza, che Dio non commette errori e che quindi ero io a sbagliarmi.
    Se siete genitori e adesso state leggendo, vi scongiuro di non dire mai una cosa del genere ai vostri figli. Anche se siete cristiani o detestate i transessuali, non ditelo mai a nessuno, specialmente ai bambini. Questo non farà che aumentare l’odio che già provano verso se stessi. Ed è proprio quello che è successo a me.
    Mia madre ha cominciato a portarmi da un terapeuta, ma avrebbe potuto essere solo un terapeuta cristiano (quindi assolutamente di parte) e non mi ha mai dato l’aiuto di cui avevo bisogno per curare la depressione in cui ero caduto. Ho solo trovato molti cristiani che mi dicevano che ero egoista e sbagliato e che avrei dovuto guardare a Dio per ottenere aiuto.
    Quando avevo 16 anni mi sono reso conto che i miei genitori non sarebbero mai stati dalla mia parte e che avrei dovuto aspettare fino alla maggiore età di 18 anni per cominciare un qualunque tipo di transizione. La cosa mi ha spezzato il cuore e mi sono reso conto che, aspettando, sarei stato semplicemente un travestito per il resto della mia vita. Durante il mio sedicesimo compleanno, quando non ho ottenuto il consenso da parte dei miei genitori per cominciare la transizione, ho pianto fino ad addormentarmi sfinito. Allora ho sviluppato un atteggiamento strafottente e irriverente verso di loro e ho cominciato a far sapere a scuola che ero gay, pensando che forse, in seguito, mi avrebbe aiutato nel rivelare a tutti la mia vera natura di transessuale. Le reazioni dei miei amici furono positive, mentre i miei genitori si infuriarono. Pensavano che ne andasse della loro immagine e che io fossi per loro una fonte di imbarazzo.
    Volevano che io fossi il loro perfetto figliolo eterosessuale e cristiano, ma naturalmente non era quello che io volevo per me. Così mi tolsero dalla scuola pubblica che frequentavo, mi sequestrarono computer e cellulare, e mi proibirono di frequentare qualunque social network isolandomi completamente dai miei amici. Quello fu probabilmente il periodo della mia vita in cui fui più depresso e mi sorprende di non essermi ucciso allora. Fui completamente solo per ben 5 mesi. Nessun amico, nessun supporto, niente amore. Solo la delusione che i miei genitori riversavano su di me e la crudeltà della solitudine.
    Alla fine dell’anno scolastico, finalmente i miei mi vennero incontro ridandomi il telefono e permettendomi di frequentare i social network. Ero emozionato: finalmente avrei riavuto indietro i miei amici. Anche loro erano felici di sentirmi e volevano parlare con me, ma solo all’inizio. Alla fine si sono resi conto che non gliene fregava un cazzo di me e la cosa mi ha fatto sentire ancora più solo di prima. Gli unici amici a cui credevo di piacere erano quelli che mi vedevano 5 giorni su 7.
    Dopo aver passato l’estate senza quasi nessun amico, con sulle spalle il peso di dover pensare al college, di mettere da parte i soldi per trasferirmi, mantenere alti i miei voti, andare in chiesa ogni settimana sentendomi una merda perché tutti quelli che vi trovavo erano contro le ragioni che mi spingevano a vivere, ho deciso che ne avevo abbastanza.
    Non affronterò mai con successo una transizione, nemmeno trasferendomi, non sarò mai felice con il mio aspetto o con la mia voce, non avrò mai abbastanza amici per tirarmi su il morale, né abbastanza amore. Non troverò mai un uomo che si innamori di me. Non sarò mai felice a questo mondo. Vivrei per il resto della mia vita come un disperato uomo che avrebbe voluto essere donna o come una donna sola che si odia. Non c’è via di scampo. Non c’è soluzione. Sono già triste abbastanza, non ho bisogno che la mia vita diventi ancora peggiore. La gente dice “andrà meglio”, ma nel mio caso questo è impossibile. Andrà sempre peggio. Ogni giorno va peggio.
    Questa è la cruda realtà ed è per questo che ho deciso di uccidermi. Scusate se per voi non è una ragione sufficiente, per me lo è.
    Per quanto riguarda le mie ultime volontà, desidero che la totalità delle mie cose sia venduta e il denaro ricavato (più i soldi che ho in banca) siano donati ai movimenti per i diritti civili dei transessuali e ai gruppi di sostegno, non mi interessa a quale in particolare. L’unico modo affinchè io riposi in pace è che un giorno i transessuali non vengano più trattati nel modo in cui io sono stato trattato, che siano considerati esseri umani, con sentimenti da tener presenti e diritti umani da rispettare. Il problema dei generi deve essere insegnato nelle scuole e prima si comincia meglio è. La mia morte deve significare qualcosa. Voglio che il mio decesso sia conteggiato fra gli innumerevoli casi di suicidio commessi da persone transgender quest’anno. Voglio che qualcuno guardi la lista dei morti e dica “questo è un orrore” e risolva il problema, cambi la società. Vi prego!

    Addio, (Leelah) Josh Alcorn.”

    Nonostante la richiesta di Leelah di non essere tristi, non possiamo non esserlo. Questa era una tragedia evitabile. Tutto ciò che questo ragazzo chiedeva era un po’ più di informazione e un po’ meno di bigottismo. Il membro del Consiglio della città di Cincinnati, Chris Seelbach, che fece la storia nel 2011 divenendo il primo politico apertamente gay eletto da quel consiglio, ha discusso il caso di questo tragico suicidio sulla sua pagina Facebook dicendo “la verità è che è ancora estremamente difficile essere un giovane transgender in questo Paese”. Dobbiamo fare di più. Dalle sue parole, Leelah mette in chiaro che desidera che la sua morte sia di aiuto ai movimenti transessuali per i diritti civili. Quindi unitevi a noi e fate una donazione a loro favore.

    Leelah non c’è più ma non la dimenticheremo, ora è un altro simbolo della sofferenza indicibile e talvolta silenziosa di tanti giovani gay, lesbiche, bisessuali, trans e non, costretti a subire l’oppressione e gli abusi di genitori accecati dalla superstizione e dal bigottismo religioso.


    Tradotto da Sakurai1976

    Fonte qui
     
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    Non ci sono parole davvero a certe cose...
    Io non so come facciano ad esistere genitori così che rovinano la vita dei propri figli, mi viene da dire, siete contenti ora? E lo scandalo che tanto temevate non è stato anche peggiore ora? E la religione che andate tanto decantando dov'è? È possibile che i cristiani predichino la bontà e poi facciano questo? Io sono cristiana e a volte mi vergogno a dirlo quando poi sento che persone bigotte usino la SCUSA del seguire la parola del Signore(perché dai... è una scusa quella di predicare il nome del Signore in casi come questo). Innanzitutto egli dice di non giudicare per cui se proprio volete usare una scusa, usatene un'altra... E poi io non ho mai visto scritto da nessuna parte che Dio pensasse che i Gay sono feccia... Non capisco perché la gente si crede giudice e padrone °-° davvero non lo comprendo... Posso capire chi giudica un pedofilo... chi lo fa con un assassino... E dico posso capire anche se pure in questi casi non è detto che sia giusto giudicare, ma vabbeh è un'altro discorso quello...
    Anche se prima che mi linci qualcuno specifico che voglio dire che ho sentito che a volte un carnefice può essere diventato così in conseguenza di ciò che ha subito lui stesso, in poche parole una vittima che si trasforma a sua volta in carnefice per cui HA COLPA ovviamente perché comunque in quel momento l'atto lo compi tu, però nello stesso tempo c'è una motivazione per cui sei arrivato a commettere tale colpa.
    Però non compre e NON VOGLIO comprendere chi stratta in questo modo i figli, davvero sempre più spesso noto che ci sono genitori che hanno figli e mi viene da dire che non li meritano, mentre chi li meriterebbe non ne ha.

    Detto questo mi spiace molto per lui, spero che qualche giovane che legga questa lettera in futuro saprà essere vicino al suo eventuale compagno di classe, di scuola o semplice amico, e che qualche giovane che non riesce a trovare un motivo per lottare come Leelah Alcorn decida di combattere e non di arrendersi
     
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    Wau... Se nn avessi letto ciò, non credo che sarei riuscita a ritenere possibile tutto ciò.
    Un po' capisco il ragazzo come si sentiva...viveva in un mondo che gli stava stretto, un mondo che non sentiva suo.
    Mi dispiace tantissimo che alla fine non abbia trovato altra via di uscita se nn suicidarsi. Mi dispiace tantissimo e credo che solo con il suo gesto estremo, i suoi genitori abbiano davvero sentito la sofferenza che provava il loro figlio.
    A molti di noi sarà capitato di essere legati dalle catene dei genitori o dell'ignoranza di chi ti é intorno, e credo che solo con la propria forza si riesca a superare tutto ciò. Mi dispiace per Leelah, cercava solo qualcuno che ascoltasse i suoi tormenti, gli sorridesse e dopo avergli dato una pacca sulla spalla le dicesse "ce la possiamo fare". Sono sicura che era questo di cui aveva bisogno, qualcuno che non lo giudicava, ne che dicesse la tua é una malattia da curare ne altro... Ma soltanto qualcuno che gli spiegasse che con il tempo poteva diventare la persona che desiderava essere: Una dolce ragazzina che con la sua gonna pieghettata correva felice verso l'ingresso del luna-park con i suoi amici.
    Spero che la società capisca che la mente umana é una cosa delicatissima, che non tutto è come vorremmo... Che ci sono cose che bisogna cambiare per sentirsi meglio e per accettarsi. Molti guardano con superbia chi gli sta intorno e si uniformano alla massa senza neanche pensare, deridono chi ha interessi diversi dai loro e chi vuole crescere lentamente.
    Odio l'ipocrisia che esiste in questo mondo. Che sia gay, etero, trans o bisex...siamo tutti esseri umani...esseri pensanti... E come esistono persone con la pelle diversa dalla mia esistono anche persone con pensieri diversi dai miei...il mio unico compito come essere umano é confrontarmi con queste persone perché loro altro nn sono che piccoli chicchi di melagrana ogni uno dei quali fa si che la mia ignoranza (dove per ignoranza intendo l'ignorare un certo sapere) diventi sempre più limitata fino al punto di annullarla totalmente.
    Spero che tutti coloro che si sentano come leelah nn scelgano il suicidio, ma trovino persone dolci e gentili che li aiutino quando tutti sembra perduto a trovare la forza di affrontare gli ostacoli che si hanno dinanzi e a vincerli.
     
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  4. Nowaki
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    Mi sento davvero triste al pensiero di quanto dolore abbia patito questo adolescente che purtroppo è solo un'altra delle tante vittime di una crudeltà che non può e non deve essere giustificata da principi morali e religiosi che non possono neanche essere definiti tali dal momento che calpestano la dignità dell'individuo sminuendone il valore morale sulla base di convenzioni bigotte.
    Quello che è più triste è che è quasi sempre l'incapacità dei genitori di assolvere il ruolo di sostegno, di comprensione e di guida a generare questi drammi, quanto avrebbe potuto essere diversa l'esistenza di Leelah, che aveva già con grande sofferenza raggiunto la consapevolezza di sé, se i suoi genitori l'avessero semplicemente AMATO.
     
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    Non c'è nessuna parola che possa essere detta su questa tragedia accaduta a Leelah.... :(
    Non si deve dimenticare che prima di essere maschi o femmine siamo degli esseri umani, unici, irripetibili... siamo persone
     
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    In questo mondo non esistono casualità, esiste solo l'inevitabile

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    dire che questa lettera e straziante e dire veramente poco, alla faccia del XXI° secolo qui siamo decisamente retrocessi nel tempo e sinceramente nn so neanch'io a quando!!!! Sono cristiana ma sono anche stufa di persone bigotte che ancora oggi in nome di Dio e di qualsiasi Dio sputa sentenze per il proprio torna conto ... e quello che piu mi sconcerta e che religione a parte una MAMMA deve rimanere sempre LA mamma
    Io nn ho figli ma anche quando mi son persa o quando sbagliavo mia madre mi ha sempre cercato di capire e protetta difronte a tutto e tutti, e sempre stata tollerante anche quando era palesemente contraria ad alcune mie scelte ma nn mi ha mai abbandonato o lasciata mi ha sempre spronato e dato la sua spalla, che razza di madre lascia consumare il proprio figlio davanti hai suoi occhi???
    Mi dispiace veramente per Leelah arrivare ad un cosi estremo gesto per poter trovare la pace e vergognoso, di certo ora la sua perfetta e "cristianissima" famiglia sara contenta di essere al centro di vera attenzione!!!!
     
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  7. angydap
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    Ho letto la lettera tutta d'un fiato....non riesco ad immaginare la sofferenza di Leelah...tanto da spingerlo a togliesi la vita come ultimo messaggio x far capire alle persone che lo circondavano il suo disagio esistenziale, il suo non sentirsi adeguato in una società che lo respingeva xche cieca e sorda....
    Come si fa a non capire la il dolore di un figlio????....non voglio stare qui a parlare di religione xché potrei dire cose che dovrei....ma di certo spero che qualcuno abbia dei rimorsi!!!!
    Non mi vergogno a dire che ho pianto x questo grido di dolore inascoltato e spero che ovunque si trovi Leelah abbia raggiunto la serenità..............
     
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    Ho letto, a me viene da dire...Che immenso peccato che una giovane e bellissima esistenza come Leelah abbia dovuto cessare di esistere per affermare il rispetto della propria natura ed il diritto all'amore che dovrebbe essere tutt'altro che quello dimostrato dalla madre di Leelah che di fronte ad un' accorata confessione del figlio...che aveva trovato il coraggio di dirglielo ..ha avuto una assurda ed anacronistica reazione di paura...mascherata da fervore religioso.....che infinita tristezza anche che Leelah, non abbia trovato nessuno,,ma proprio nessuno che abbia potuto illuminare la sua esistenza facendolo desistere da cio' che poi ha attuato....mi auguro che Leelah possa essere in spirito vicino a chi la prossima volta, sconfortato/a come lui ....possa trovare la forza di resistere e a dispetto di tutti e tutto...andare avanti....che la sua storia serva da monito delle coscienze....
     
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  9. topolino
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    CITAZIONE (Crazy @ 13/1/2015, 22:31) 
    Wau... Se nn avessi letto ciò, non credo che sarei riuscita a ritenere possibile tutto ciò.
    Un po' capisco il ragazzo come si sentiva...viveva in un mondo che gli stava stretto, un mondo che non sentiva suo.
    Mi dispiace tantissimo che alla fine non abbia trovato altra via di uscita se nn suicidarsi. Mi dispiace tantissimo e credo che solo con il suo gesto estremo, i suoi genitori abbiano davvero sentito la sofferenza che provava il loro figlio.
    A molti di noi sarà capitato di essere legati dalle catene dei genitori o dell'ignoranza di chi ti é intorno, e credo che solo con la propria forza si riesca a superare tutto ciò. Mi dispiace per Leelah, cercava solo qualcuno che ascoltasse i suoi tormenti, gli sorridesse e dopo avergli dato una pacca sulla spalla le dicesse "ce la possiamo fare". Sono sicura che era questo di cui aveva bisogno, qualcuno che non lo giudicava, ne che dicesse la tua é una malattia da curare ne altro... Ma soltanto qualcuno che gli spiegasse che con il tempo poteva diventare la persona che desiderava essere: Una dolce ragazzina che con la sua gonna pieghettata correva felice verso l'ingresso del luna-park con i suoi amici.
    Spero che la società capisca che la mente umana é una cosa delicatissima, che non tutto è come vorremmo... Che ci sono cose che bisogna cambiare per sentirsi meglio e per accettarsi. Molti guardano con superbia chi gli sta intorno e si uniformano alla massa senza neanche pensare, deridono chi ha interessi diversi dai loro e chi vuole crescere lentamente.
    Odio l'ipocrisia che esiste in questo mondo. Che sia gay, etero, trans o bisex...siamo tutti esseri umani...esseri pensanti... E come esistono persone con la pelle diversa dalla mia esistono anche persone con pensieri diversi dai miei...il mio unico compito come essere umano é confrontarmi con queste persone perché loro altro nn sono che piccoli chicchi di melagrana ogni uno dei quali fa si che la mia ignoranza (dove per ignoranza intendo l'ignorare un certo sapere) diventi sempre più limitata fino al punto di annullarla totalmente.
    Spero che tutti coloro che si sentano come leelah nn scelgano il suicidio, ma trovino persone dolci e gentili che li aiutino quando tutti sembra perduto a trovare la forza di affrontare gli ostacoli che si hanno dinanzi e a vincerli.

    incredibile! la stessa cosa che pensavo...non capisco proprio cosa pensino le persone con la mentalità così chiusa....argh
     
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  10. elison
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    Mi dispiace davvero tanto per questo ragazzo, io no so davvero come certi genitori possano trattare un figlio in questo modo.. quando dovrebbero essere i primi a proteggerlo, non ha proprio senso questa cosa non riesco a concepirla, se mio figlio\a venisse da me ad espormi i suoi dubbi paure che mi dicesse di sentirsi diverso\a che in qualche modo e intrappolato in un corpo che non corrisponda alla sua anima, bhè mai e poi mai nella vita mi verrebbe da dirgli che è sbagliato! che lui\lei è sbagliato!!! non lo porterei di certo da un terapeuta, seriamente dal terapeuta ci dovevano andare i genitori non il ragazzo. Magari curavano il loro bigottismo ed ora il ragazzo sarebbe ancora vivo ... a me una cosa del genere.. da dire... a mio figlio\a non mi passerebbe neanche per l' anticamera del cervello, cercherei di aiutarlo di confortarlo e di fallo sentire al sicuro\a ... queste storie mi fanno accapponare la pelle, e che questi bigotti la smettessero con tutta questa ipocrisia di nascondersi dietro alla parola DIO o RELIGIONE io sono cristiana ma questo non vuol dire che possa permettermi di giudicare un altro individuo o colpevolizzarlo solo perché non ha i miei stessi gusti sessuali, portare un essere umano ad un gesto cosi estremo questo si che è riprovevole! non ho parole davvero .. solo tanta indignazione! e tristezza nel mio cuore ...
    Che riposi in pace... Leelah
     
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  11. Yukino
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    Assuro non poter essere se stessi, è assurdo che non si venga accettati per come si è.
    Leelah ha avuto il coraggio di parlare di come si sente ai suoi genitori, coraggio che io non avrò mai, e l'ammiro per questo.
    Non capisco, davvero non ci riesco... Come fanno le persone a pensare certe cose? Perché hanno questa assurda e ridicola idea che dobbiamo essere tutti uguali? Per Dio? Se il loro Dio esistesse davvero non credo che si preoccuperebbe del mondo LGBT, ma piuttosto della fame e delle guerre che ci sono nel mondo. Non credo che gli importerebbe se un uomo ama un altro uomo. Non fanno male a nessuno! Se un ragazzo non si sente tale, ma vorrebbe essere una ragazza, che male potrebbe mai fare al mondo? Che importa?!?! Continuo a non capire come vanno le cose.
    Spera che Leelah ora si trovi in un posto dove viene accettata per quello che è, dove sia felice, dove non ci sono persone che la giudichino.
     
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  12. anmalumi
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    Come genitore e come credente voglio pensare che un altra realtà possa esistere. E' semplice dire "io farei così, io farei cosà" finchè nelle situazioni non ci si trova, ma voglio comunque credere di essere in grado (e di saperlo insegnare ai miei figli) a comportarmi diversamente.
    Diversamente da questi genitori che si sono chiusi nel loro mondo senza lasciare entrare il loro bambino, barricati dietro alle loro idee senza porsi in ascolto e mettersi in discussione alla ricerca di ciò che sarebbe giusto per loro figlio. Sicuramente pensavano di comportarsi al meglio, ma per esserne sicuri occorre mettersi sempre nel dubbio, entrare in altri punti di vista e solo così, quando la tesi regge ad ogni attacco, la si può difendere con le unghie e con i denti. Ma forse questi genitori non l'hanno fatto...
    Diversamente da questa società, che ha fatto finta di non vedere e che non approfondisce mai le cose. Siamo tutti animalisti, tutti pacifisti, tutti antirazzisti, tutti tolleranti e tutti amorevoli... a parole. Poi, quando si tratta di stringere, di mettersi in gioco, di esporsi, di prendere posizioni che implichino rinunce o perdite, la cosa si complica e tiriamo i remi in barca. Per carità non tutti sono così, ma è il trend di maggioranza, e la società è contraddistinta dalla maggioranza... purtroppo.
    Diversamente da Leelah (e qui rombo di tuono). Capisco la sofferenza, capisco che fosse solo un ragazzino, capisco che a quella età sia tutto amplificato e che i mezzi per vivere una situazione migliore siano difficilissimi da vedere, capisco che sia facile soccombere alla disperazione... esatto, facile. Non che la scelta fatta sia stata facile, ma credo sia stata più facile che continuare a rimanere qui e lottare per essere felice. Ora non sto accusando Leelah per carità, ha scelto di lasciare ad altri il compito di difendere anche i suoi diritti, ergendosi a bandiera e io rispetto tale scelta. Sto solo dicendo che io spero di essere in grado di essere più forte. Essere in grado di agire diversamente, lottando per ciò che credo, per difendere me stessa, i miei bambini e le mie persone care, per difendere quei valori che permetterebbero a tutti di essere felici. Perchè lo scopo dell'uomo è solo questo, essere felice. Siamo tutti chiamati ad esserlo e tutti abbiamo i mezzi per farlo. A volte è semplice, spesso è più difficile, a volte sembra impossibile, ma io credo veramente che ognuno ha il diritto e la possibilità di essere felice, occorre solo trovare la giusta strada (e spesso va sudata).
    Credo che a prescindere da ogni sentimento che questa storia ci possa suscitare (piccolo Leelah, da credente, posso solo essere certa che il tuo gesto triste ti abbia portato in un luogo dove tutto l'amore negato e che bramavi in vita, ti venga reso mille volte tanto), dobbiamo far si che ci insegni qualcosa, ci insegni come vogliamo e non vogliamo essere, e ci metta nella condizione di riflettere su cosa dobbiamo fare per essere in quel modo. Credo che non debba essere motivo di recriminazione verso qualcosa e qualcuno, ma motivo di crescita personale per essere migliori e quindi capaci di rendere il mondo migliore.
    Scusate per lo sproloquio ^^
     
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    Grazie a tutti per la partecipazione e il coinvolgimento finora dimostrati, ringrazio in egual misura le mamme e i ragazzi giovani, magari coetanei di Leelah, perchè sentire entrambe le campane, entrambi i punti di vista mi sembra fondamentale.
    Credo che Leelah sia caduto in una profonda depressione a causa dei continui dinieghi e dell'allontanamento dagli amici, nonchè dei continui giudizi volti a demolire la sua autostima espressi dai religiosi a cui è stato affidato, terapeuti e non.
    Mai demolire l'autostima di qualcuno! Soprattutto di un ragazzino, perchè il risultato quasi inevitabile è questo.
    Mi fa una rabbia questa storia che non avete idea. Mi è costato tradurre la sua lettera, a causa delle forti emozioni che mi ha suscitato, ma mi ha anche arricchita e ho sentito il dovere di portarla alla vostra attenzione proprio per rendere ulteriore giustizia a Leelah e per contribuire ad esaudire il suo desiderio quando dice "la mia morte deve significare qualcosa".
    Purtroppo la sua morte rappresenta un sonoro fallimento, e ce ne sono tanti/troppi, della nostra società. Ma rappresenta anche il fallimento della famiglia come nucleo di formazione e benessere per le nuove generazioni. I genitori NON POSSEGGONO i figli, questa è una verità che dovrebbe essere impressa a fuoco nelle menti di tutti coloro che si accingono a diventare genitori. I figli sono persone a se stanti e, come tali, hanno la propria individualità e personalità, i propri valori e il proprio unico e irripetibile modo di essere. E' una mentalità deviata e profondamente violenta quella che li vuole specchio della famiglia "perfetta", che li condanna come fonte di imbarazzo appena tentano di differenziarsi dai modelli imposti ed essere solo se stessi.
    In psicoanalisi si studia che il processo di differenziazione dai genitori, che avviene con la turbolenta fase adolescenziale, è un processo sano e necessario, i genitori dovrebbero quindi limitarsi a stare a guardare per vedere in cosa sboccerà il proprio figlio, amandolo, sostenendolo e proteggendolo in questa fase delicata. Dovrebbero guardare al proprio bambino come a una persona nuova che anche loro devono imparare a conoscere, non invece a una propaggine di se stessi che è lecito tentare di cambiare con la prepotenza. Non è lecito, è un delitto! Mi chiedo, ma so che la risposta è no, se ci siano pene previste per i genitori che mortificano la vita dei propri figli in questo modo. So bene di cosa parlo per motivi personali e conosco molto bene le sofferenze a cui vanno incontro i ragazzini transgender o bigender (un sottogruppo con ancora più problematiche).
    L'orientamento sessuale (gay-lesbo, bisex) e l'orientamento di genere (maschio-femmina-trans-bigender) sono INNATI. Addirittura, per il transgenderismo, si ipotizza che intervenga una anomala scarica ormonale (in cui la figura della madre gestante è coinvolta) durante la formazione del sistema nervoso del feto quando ha poche cellule, sistema nervoso in cui risiede la nostra identità, di genere e non solo. Quindi è una condizione innata e irreversibile, non una scelta nè tantomeno una colpa dettata dal vizio o dalla lussuria. E' come chiedere a un sordo di udire grazie all'autoconvincimento.
    Chi fa pressioni simili è un profondo ignorante, non sa di cosa parla, non comprende il profondo disagio di una personalità femminile intrappolata in un corpo maschile o viceversa. Una vita simile è la peggiore delle prigionie. Questi ragazzi sono prigionieri nel loro corpo e solo con una precoce somministrazione di ormoni del sesso di elezione (quindi femminile nel caso di Leelah) si può sperare che la transizione abbia buon esito e il ragazzo viva una pubertà conforme al genere a cui sente di appartenere. Queste sono questioni mediche molto serie, è un delitto affrontarle col paraocchi della religione o, peggio, della superstizione. Non era Leelah ad essere nel peccato ma di certo lo erano i suoi genitori, colpevoli di crudeltà, mancanza di empatia e di carità, nonchè di quell'amore che diamo per scontato essere proprio delle persone da cui nasciamo.

    Scusate il testo lunghissimo xD

    Edited by Sakurai1976 - 14/1/2015, 22:50
     
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    Nessun, nessun essere umano dovrebbe essere trattato in modo così superficiale e bigotto.
    Se un Dio esiste e ci ha fatto a sua immagine e somiglianza, significa che ama tutti i suoi figli, in qualsiasi modo essi siano.
    Spero che questi genitori ripensino a ciò che hanno fatto e chiedano seriamente perdono, ma temo, purtroppo, che per loro sia stata solo una "liberazione".
    Mi dispiace per loro che non hanno saputo apprezzare un figlio speciale.
    Mi dispiace per Leelah che nella sua breve vita ha dovuto sopportare abusi terribili e non ha potuto vivere una vita piena di amore, come invece avrebbe dovuto.
     
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    Leggere questi articoli mi mette addosso sempre una tristezza e amarezza, ma anche moltissima rabbia...pensi che i tuoi genitori possano capirti, comprenderti e accettarti più di chiunque altro, e per questo motivo scegli di aprirti, di confidarti...invece il dolore più grande lo ricevi proprio da loro, dalle persone che dovrebbero amarti incondizionatamente.
    Non so trovare parole adatte per commentare questo episodio e nemmeno voglio provarci, perché davanti a questi casi il mio cuore si sgretola...mi spiace per questo giovane angelo (purtroppo non il primo e di sicuro non l'ultimo) che ha rinunciato alla sua vita troppo presto, e auguro ai suoi genitori di vivere con il rimorso per il resto della loro inutile vita!
     
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25 replies since 13/1/2015, 21:30   695 views
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