High School Hot Troubles

Original Longfic || Commedia-Demenziale || Yaoi || Rosso

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    Occhei. *si guarda attorno* òwò
    Apro questo topic per farvi conoscere la storia che sto scrivendo con l'aiuto della mia Wò.

    Trama; Dopo un inusuale matrimonio, i due presidi Eisuke e Fujihiro decidono di unire anche le loro scuole, la Seiho High School, prestigiosa scuola privata maschile, e la Sakigake High School, scuola statale famosa per la quantità sproporzionata di teppisti che la frequenta (inducendo in gentil sesso a non metterci piede), formando un unico, grande istituto: il Taiseikan High School. Ma gli studenti saranno d’accordo? I rispettivi figli adottivi dei due novelli sposi, Hiroya e Masato, riusciranno a sopportare questa convivenza forzata, tenendo conto della diversità paradossale e palese che li porterà più volte a scontrarsi? ...E se poi uno dei due scoprisse il più grande segreto dell’altro e lo ricattasse? Come cambierà il loro rapporto?


    Potete trovare questa storia su EFP.
    (E probabilmente sarà anche il primo posto in cui aggiorneremo.)
    High School Hot Troubles ~ Bleakers
    Mini-prologo&Presentazione
    Capitolo Primo~




    High School Hot Troubles
    Mini-prologo&Presentazione (WTF?)


    Due scuole.
    Due presidi, uno più demente dell’altro.
    Un ragazzo che è tutta apparenza e uno che è sempre se stesso.
    Due unioni che comporteranno una continua convivenza forzata.
    Un segreto e un ricatto.
    Tutti allegramente omosessuali.
    Tanto sano e puro porno.
    Molti scleri da parte delle autrici.
    Che cosa succederà?


    Ditelo, ditelo. Dopo aver letto queste nove righette striminzite di prologo, vi siete incuriositi tantissimo, nevvero? *ammicc*
    Allora, poiché questa è la prima storia che pubblichiamo, crediamo che una piccola presentazione della nostra persona sia d’obbligo.
    Noi siamo Phà e Wò (per questa storia rispettivamente autrice e beta), due ragazze amanti del mondo asiatico che insieme si fanno chiamare Bleakers. Il motivo? Perché entrambe amiamo follemente il film asiatico “Bleak Night” e allora, visto che la nostra fantasia in certi momenti è molto limitata, abbiamo storpiato il titolo di quell’opera cinematografica coreana per adeguarlo al nostro account di efp. Ed eccoci qui, lol.

    Permettiamo che questa fanfiction è scritta senza troppo impegno, per divertimento e svago, e che i nostri adddorabbbili personaggi ci appartengono, poiché essi sono completamente farina del nostro sacco, ideati dopo varie sessioni in bagno, accompagnate dal nostro amato compagno d’avventure che non ci abbandona da anni: il rotolone regina. Inoltre, molto probabilmente, i personaggi sono un po’ stereotipati e le situazioni sono un tantinello assurde. Perché? Perché questa storia è frutto della nostra adorabile mente sadicamente perversa; naturalmente sappiamo che i veri omosessuali non sono affatto come verranno descritti alcuni personaggi e non è nostra intenzione offendere nessuno. Quindi ribadiamo la demenza e assurdità volontaria dei seguenti capitoli. Leggerete a vostro rischio e pericolo, guys~ *la Wò e la Phà saltellano allegramente, zampa nella zampa, a rallentatore*

    Personaggi:
    Hiroya Tatsumi – Uke un po' ritroso, protagonista (Hicchan);
    Masato Takenaga – Seme molto idiota perspicace, protagonista (Macchan);
    Eisuke Tatsumi – Preside idiota 1;
    Fujihiro Watanabe – Preside idiota 2 (la vendetta *-*);
    Tamaki Sakurakoji – Idiota leccaculo principessino, mke;
    Heiji Itou – Intelligente calcolatore che va dietro a Hicchan;
    Shin Nakamura – Uketto ingenuo migliore amico di Macchan;
    Kyoji Saitou – Altro amico di Macchan, silenzioso e apparentemente freddo.
    Per ora i personaggi sono questi, magari più avanti ne verranno fuori altri, yea~

    Che fare ora? Leggere qualche manga yaoi clandestinamente sotto il letto per non farsi beccare da mamma? Andare in qualche fiera a importunare i cosplayers o gli standisti? Far capire a Wonnì che magari è l’ora di lavorare a qualche altro dorama? Guardarsi un anime e fangirlarlo ogni 3 (siamo molto abbondanti nei tempi) secondi? No. Augurarvi buona lettura non appena inseriremo il primo capitolo e sperare che quel che verrà fuori non sia un completo sclerobarraaborto. Magari andare anche in quel ristorante giapponese sotto casa a importunare i camerieri asiatichiii~ con qualche avance indesiderata, perché no?
    Pciù, le vostre Bleakers~
    *fanno un’uscita da oscar in groppa al loro Nyan Cat privato*




    High School Hot Troubles
    Capitolo Primo~


    Eisuke iniziò ad aprire gli occhi, lentamente, quando un raggio di sole, sfuggito dalla protezione della pesante tenda cremisi della camera, lo colpì in pieno volto. Mezzo addormentato, l’uomo si volse di lato, sfuggendo così a quel fastidio malevolo che può divenire la luce solare non appena destati, scoprendosi ancora leggermente intorpidito dalla notte di fuoco consumata fino a poche ore prima. Il ricordo della passione e dell’amore provocategli dal suo adorato amante gli fece tingere le gote di un delizioso rossore; mai il suo Fujihiro l’aveva preso così selvaggiamente tanto quanto mai lui stesso aveva urlato così a lungo dal piacere, fino a fargli dolere la gola, che iniziò a massaggiare distrattamente.

    Inoltre, l’altra sera avevano fatto una vera follia.

    Ancora mezzo sognante si morse il labbro inferiore e alzò la mano sinistra perpendicolarmente a sé, ammirando estasiato la piccola fedina d’argento che gli calzava a pennello l’anulare sinistro. Non riuscì a trattenere un sorriso. Alla fine l’avevano fatto veramente. Si erano sposati sul serio. Incantato, Eisuke fece scorrere distrattamente la mano destra su quella cascata di fili di seta bruni che erano i suoi capelli, regnanti di quel volto dai lineamenti regali e raffinati, contrastanti con la tua carnagione lattea. Era così preso dai suoi pensieri da non accorgersi che l’altro, destatosi da un pezzo, l’aveva osservato con interesse, aspettando pazientemente il momento giusto per sorprenderlo. Ovvero quel preciso istante. Con un movimento veloce, Fujihiro gli afferrò i polsi, li tese verso la testiera del letto e gli fu sopra con tutta la sua prestanza fisica, con i suoi occhi color nocciola profondi e scuri, con i suoi capelli color ebano, lisci e lunghi quasi fino alle spalle, col suo petto chiaro ben definito da muscoli non troppo esagerati ma che gli donavano fascino e un nonsoché di pericoloso, eccitante. E lo osservò. Lo osservò come un lupo affamato brama la sua piccola, dolce preda, facendo scorrere l’altra mano sul suo delicato corpicino ritenuto talmente bello da Fujihiro da non poter essere elogiato in maniera appropriata a parole.

    « Buongiorno, signor Watanabe Tatsumi Eisuke. » gli sussurrò con sensuale ammiccanza all’orecchio, prima di mordicchiarlo e leccarlo con lieve lentezza, provocando al più giovane piccoli brividi di piacere lungo la schiena.

    « Mh… Fuji… Hiro… » sospirò il brunetto, iniziando inevitabilmente a eccitarsi. Il contatto ravvicinato dei loro inguini lo fece sussultare e ansimare sofficemente e questo parve al moro un invito bello e buono a continuare; per ovvi motivi, tutto ciò infiammò ancor di più il suo animo per cui, senza indugiare oltre, iniziò a suggergli un capezzolo facendogli scorrere la mano libera per tutto il corpo. Giunto all’altezza delle natiche, iniziò a palparle con cura e lentezza, come a saggiarne la compattezza – non aveva mai messo le mani su un altro culo del genere, per la miseria! – e dopo aver palpato a sufficienza, passò a stuzzicare la piccola apertura che vi dimorava in mezzo, mozzando il respiro all’altro che, istintivamente tentò di liberarsi i polsi, per abbracciare l’amato e senza riuscire a nascondere un lieve fastidio.
    Fujihiro, notando il disappunto dell’altro, si fermò a metà e lo scrutò con sguardo interrogativo, come a spronarlo a parlare. Come al solito, l’altro capì al volo.

    « I-io… Fammi… Stare sopra… » spiegò a mezza voce, distogliendo futilmente lo sguardo, decisamente imbarazzato, ma deciso ad orchestrare i giochi questa volta.
    Questa inusuale richiesta fece nascere un sorriso malizioso sulle labbra del moro, rendendo ancora più liquidi quegl’occhi già così tremendamente profondi, in grado di risucchiare chiunque in un vortice di peccato carnale senza lasciar via di scampo, togliendo il libero arbitrio e le inibizioni. Quindi, con un movimento veloce di braccia e anche, invertì le posizioni, facendo sedere il bruno proprio sopra la sua erezione calda e pulsante, impaziente di invadere le carni dell’adorabile uomo sopra di lui.

    « Allora, montami tesoro. » mormorò con voce arrochita dal forte desiderio, per poi ridacchiare e leccarsi il labbro superiore con sguardo lussurioso.

    « Nnh… » mugolò sensualmente, iniziando a strusciarsi contro il basso ventre dell’altro, di riflesso. « Farò il possibile per compiacerti… Fujihiro… » ribatté, miagolando quasi il nome dell’altro e, sorprendendo entrambi, con un’unica spinta si impalò. Poiché oramai bellamente abituato, l’intrusione dell’altro nel suo corpo non gli diede il minimo fastidio, procurandogli fin da subito un piacere quasi soffocante, doloroso solo perché portava a desiderarne sempre di più. Questa sensazione d’incompletezza gli fece inarcare la schiena e spalancare la bocca e inspirare, senza riuscire a emettere suoni; solo allora iniziò quasi inconsciamente a muovere freneticamente le anche, su e giù, lungo il grande membro del partner che, sempre più piacevolmente sorpreso, lo aiutò nelle lunghe stoccate accompagnando i fianchi di Eisuke con le mani.

    Solo dopo interi minuti di intensa passione, riempiti dei loro ansimi e gemiti, vennero entrambi, uno sull’addome pallido del partner e l’altro dentro il corpo sodo di quest’ultimo.

    Passato qualche secondo, il bruno fece per scendere dalle gambe dell’altro, ma il moro lo sorprese ancora una volta, fermandolo e buttandoselo tra le braccia.

    « Dove credi di andare, maritino? » sibilò con tono scherzoso al suo orecchio, per poi deliziarlo con una melodiosa risata mezza trattenuta. Senza attendere una risposta, diede una piccola spinta d’anca, facendo penetrare più a fondo il proprio membro, ancora stretto nella morsa delle natiche sode dell’amante e gemere di piacere il compagno. « Adesso inizia il secondo round… » mormorò ancora, prima di invertire le posizioni e ricominciare a spingere dentro il suo corpo, fino a sfinire entrambi.

    ***


    « …Adesso mi spieghi cortesemente e con precisione come faccio ad andare al lavoro. E possibilmente, camminando in modo normale. » chiese Eisuke, tra l’acidità e l’isteria, quando gli cedettero le gambe per la terza volta da quando si era alzato dal letto.

    « Oh, tesoro mio, se lo desideri ti posso portare in braccio. Ovunque vuoi. Sempre. » ribatté mortalmente serio e al contempo adorante l’altro, sollevandolo di peso e riadagiandolo sul grande e soffice letto. « Cosa vuoi che faccia per farti perdonare la mia eccessiva voglia di te, del tuo corpo, del tuo cuore? » chiese con sguardo sognante, divorandolo nuovamente con gli occhi.

    « …Oh… Quando fai così non posso fare a meno di perdonarti, orsacchiottone mio! » rispose di rimando con occhi sbrilluccicanti, buttandogli le braccia al collo talmente di slancio da far cadere entrambi per terra.

    Dopo un lieve gemito per la botta da parte di Fujihiro e in un sibilo di scuse di Eisuke, quest’ultimo si avvicinò lentamente al volto del compagno e lo baciò con trasporto, dapprima dolcemente e a poco a poco approfondendo il contatto, sempre più passionalmente, introducendo la lingua nella bocca dell’altro. Il moro, preso alla sprovvista, inizialmente non riuscì a ricambiare propriamente il bacio. Ma quando sentì la timida lingua del suo amato chiedere il permesso di invadergli la bocca, si riprese completamente. Lasciò che a guidare il bacio fosse ancora l’altro, mentre iniziò a percorrergli dall’alto, con tocco leggero, la schiena nuda con l’indice gelido, sicuro di provocargli dei brividi di piacere che non tardarono ad arrivare; una volta giunto all’osso sacro, afferrò e strinse con entrambe le mani le natiche perfette di Eisuke – abbiamo già specificato quanto lui adori il culo del suo Eicchan? – che gemette sulle labbra di Fujihiro. Il bacio si prolungò fino a quando il bruno non fece cadere distrattamente lo sguardo sull’orologio. Sgranò gli occhi, allibito. Le nove e mezzo del mattino.

    « Mmh!! » mugolò staccandosi quasi rudemente dal moro, confondendolo.

    « Cosa? » chiese, infatti, spaesato il più grande, osservando poi tra il divertito e il perplesso il marito balzare in piedi e saltellare in giro per la stanza a rassettare i propri indumenti – lanciati la notte prima dove capitava in preda alla frenesia – per poi abbandonarli sulla poltroncina in raso poco distante da sé e, infine, precipitarsi in bagno a darsi una sistemata.

    « Sono le nove e mezzo! Le N O V E E M E Z Z O. E dobbiamo essere nelle nostre scuole alle dieci in punto per fare il grande annuncio. Adesso spiegami come diamine facciamo a renderci presentabili e percorrere in auto mezza città durante l’ora di punta in non più di mezz’ora! » urlò in preda a un altro attacco isterico all’altro mentre iniziava a farsi una doccia. Ovviamente, nel giro di pochi secondi, fu raggiunto dal partner che tranquillamente entrò nel box. Ricevuta un’occhiataccia fulminante dal bruno, Fujihiro si affrettò a dare una spiegazione.

    « Non credi che se ci laviamo insieme facciamo prima? » gli disse dolcemente, iniziando a insaponargli la schiena. Dopo qualche moina, ricevette una specie di mugolio come approvazione da parte del più giovane.

    E così, si prepararono più o meno velocemente.

    ***


    Dove cribbio è finito Eisuke?! Doveva esser qui già da un quarto d’ora abbondante! Aaaah, non lo sopporto proprio quando si comporta come un bambino troppo cresciuto, senza rispettare gli orari lavorativi. Senza contare che questa volta si era anche premurato di organizzare tutto in grande stile e mistero: ci ha fatto fare i preparativi senza neanche informarci dei dettagli! Quel dobe idealista con la testa tra le nuvole, non cambierà mai!! ” pensò agitato, infuriato e rassegnato allo stesso tempo un giovane dalla folta chioma bionda e gli occhi smeraldini, mentre batteva furiosamente un piede a terra e digitava più volte sul cellulare il numero del padre adottivo – che per lui era più un fratello minore da accudire in continuazione, ma tralasciamo. Al sedicesimo tentativo, finalmente, qualcuno rispose.

    « Pronto? Hicchan? Cosa c’è? » chiese una voce dall’apparecchio, con un sottofondo di clacson squillanti e imprecazioni molto raffinate di alcuni presunti automobilisti.

    « Uno: non mi chiamare Hicchan. Due: paparino sei in super ritardo ed io, per quanto sia in grado di gestire alla perfezione gli studenti della nostra scuola con questi intrusi in giro non riesco a controllare bene la situazione, che grazie alla tua meravigliosa puntualità, sta a poco a poco degenerando; e questo vale anche per Itou-kun, non solo per me. Tre: saresti così cortese da informarmi di dove cazzo sei? » ribatté con tono acido e a tratti sarcastico, ma tutto sommato abbastanza controllato… Certo, se si tiene conto che in quel momento Hiroya Tatsumi, il figlio adottivo del giovanissimo proprietario e preside di una delle più prestigiose scuole private maschili del paese, la Seiho High School, era dentro a uno dei bagni riservati ai docenti meno utilizzati da quest’ultimi così da riuscire a parlare tranquillamente – ma soprattutto per riuscire a parlare normalmente, senza fingere una calma che di natura non avrebbe – al telefono con il presunto padre.

    « Hicchan… Siamo per strada, stiamo arrivando. Ancora cinque, massimo dieci, minutini e ci siamo… » rispose il più grande dall’altro capo del telefono, tentando inutilmente di sedare l’ira dell’amato figlioletto e ignorando bellamente l’intimazione iniziale.

    « Se continuiamo di questo passo, tra neanche tre minuti, temo di fare una carneficina. Proprio non li reggo questi qua che hai voluto invitare… Ma perché poi? Cosa c’è di così importante che ti ha spinto a organizzare questa “riunione studentesca affiliata”? E poi da dove cavolo l’hai tirato ‘sto nome? Era in una delle frasi dei Baci Perugina che ami tanto scambiarti col tuo misterioso amante? » chiese con palese ironia, l’irritazione a mille. « E poi perché hai usato il plurale? Sei con qualcuno? »

    « Quante domande… È ovvio che non l’abbia preso dai Baci! » borbottò un po’ offeso mettendo su un adorabile broncio, in quel momento visibile solo al suo compagno che, guidando a zigzag per arrivare il prima possibile all’istituto, lanciava molte occhiate al suo volto, riuscendo così a seguire la conversazione in corso col suo, oramai, figlioccio.

    « Non voglio dirti tutto ora, sennò non sarebbe una sorpresa, ma ti avverto: abituati ad avere in giro gli studenti del Sakigake. Li vedrai spesso d’ora in poi. Ah, e oggi conoscerai anche il mio compagno. » proseguì dopo una breve pausa meditativa, mordicchiandosi distrattamente il labbro inferiore.

    « Eh? Il tuo compagno? … E come sarebbe a dire che li vedrò più spesso?!? »

    « Ah, tesoro, ora metto giù! Tra un po’ sono da te, ok? Bene! Ciao! »

    Tu. Tu. Tu. Tu. Tu.

    Hiroya, a poco a poco, si stava innervosendo sempre di più. Non solo Eisuke aveva continuato a essere misterioso, ma gli aveva anche messo la pulce nell’orecchio lasciandolo ancora più tra il curioso e l’allibito e, infine, gli aveva attaccato il telefono in faccia senza neanche lasciargli il tempo di ribattere. Oh, sì. Adesso sì che era incazzato.

    Tentando di darsi una calmata, il ragazzo si diede una lavata sbrigativa al volto e, dopo essersi guardato per un po’ allo specchio tentando di darsi una sistemata per poi ritornare nell’abnorme aula riunioni, attualmente occupata dagli studenti delle due scuole. Dribblando molti suoi coetanei riuscì a tornare al fianco del presidente del consiglio studentesco e rappresentante d’istituto, il freddo Heiji Itou, suo amico.

    « Allora? Dov’è il nostro preside? » chiese quest’ultimo, non appena si accorse della presenza dell’altro, con tono leggermente stanco.

    « Sta arrivando. O almeno, così dice. Qui com’è la situazione? » ribatté sprezzante, ancora un po’ irritato dall’atteggiamento riservatogli da Eisuke. Quando rivolse lo sguardo al compagno di classe lo vide passarsi una delle lunghe mani sottili da pianista sui corti capelli neri. Incrociati anche i suoi occhi color nocciola, si accorse di essersi lievemente incantato mirando la figura snella e slanciata dell’altro.

    « …Mh. Per ora siamo riusciti un po’ a calmare quelli del Sakigake, anche se non ci siamo riusciti facilmente. Molti non volevano rimanere qui, pretendendo di andare al bar, in bagno e altri posti simili… Dove sono i professori quando servono? » rispose inizialmente col solito tono pacato, a poco a poco sempre più irritato dall’assurda situazione.

    « Per questa specie di riunione, dovrebbero esserci due professori, uno dei nostri e uno dei loro, o almeno così m’aveva detto mio padre l’altra sera… Bah, non so che pensare. Siamo solo noi del consiglio studentesco a gestire questa cosa. I rappresentanti di quell’altra scuola non si sono degnati neanche di farsi avanti, di presentarsi, di aiutarci in un qualunque modo. » “ E il solo pensare che “li vedrò più spesso” mi fa venire un forte prurito alle mani. ” era molto tentato ad aggiungerlo, ma si trattenne per mantenere le apparenze. Perché lui era il figlio perfetto. Risultati accademici perfetti. Comportamento impeccabilmente perfetto. E lui doveva essere fottutamente perfetto. Non per sua scelta. Doveva. Anche se ogni dannata volta si sentiva soffocare, svuotare.

    « Dai, facciamo in modo di gestire questa cosa… Hiroya-kun? » lo riprese aggrottando leggermente le sopracciglia e notando che, seppur fisicamente presente, con la testa in quel momento egli fosse da tutt’altra parte.

    «Mh? …Ah, sì. Gestiamo questa cosa. » e ricominciarono a tentare d’intrattenere gli adolescenti dagli ormoni a mille presenti nell’aula, fino all’arrivo del preside.

    ***


    La macchina di Fujihiro frenò davanti all’elegante edificio qualche minuto più tardi. Dopo poco, Eisuke schizzò fuori dalla vettura lasciando il marito parcheggiare – dopo averlo salutato in modo adeguato, ovviamente – dirigendosi immediatamente verso la sua destinazione. Giunto vicino alla porta dell’aula fu riaccalappiato dal compagno che lo strinse tra le braccia e lo baciò voracemente, entrando in un mondo tutto loro.

    Proprio in quell’istante, Hiroya si stava dirigendo verso l’uscio, dove si trovavano i due novelli sposi, intento a ritornare in quel maledetto bagno per richiamare il padre. Aprì la porta e se li trovò davanti. Con le lingue intrecciate. Abbracciati possessivamente. Iniziò a fissarli pietrificandosi, incredulo.

    « …Eisuke? » domandò piano e titubante, senza distogliere lo sguardo dalla scena davanti a sé, mentre i due si staccarono l’uno dall’altro all’udire la voce del giovane.

    « Oh. Hicchan… Lui è il mio amante. » disse semplicemente al figlio indicando Fujihiro con un sorriso dolce, facendo inevitabilmente aggrottare le sopracciglia a Hiroya, mentre l’interpellato lo guardava curioso di scorgere la reazione del giovane.

    « …Lui è il preside della Sakigake, giusto? » chiese socchiudendo gli occhi, sapendo già la risposta e iniziando a capire la situazione. O meglio, iniziando a capire il perché di questa riunione tanto speciale, aiutato dal fatto che oramai conosceva bene come funzionava la mente del suo tutore e intuendo dopo una breve inquadratura dell’uomo che l’accompagnava che era come l’altro. Quindi, il motivo più probabile… Oh. Il ragazzo capì, più o meno. Ammutolito, senza aspettare una risposta, annuì debolmente facendosi poi da parte per permettere il passaggio ai due uomini.

    Questi ultimi, afferrando il tacito invito dell’adolescente, entrarono nell’aula portando tutti gli sguardi a sé, accompagnati da un silenzio quasi religioso. Se c’era una cosa di cui potevano andar fieri i presidi era il rispetto che avevano guadagnato da parte dei loro studenti. Quindi, camminarono fino al piccolo rialzo del palco, dal quale scesero subito i membri del consiglio studentesco della Seiho per far spazio agli altri, notevolmente sollevati di aver terminato il loro dovere.

    « Buon giorno e scusate il ritardo ma oggi c’era un traffico pazzesco. » iniziò il discorso il più giovane dei due, facendo un ampio sorriso e un piccolo inchino, in segno di scuse. « Se oggi, io e Watanabe-san, vi abbiamo riuniti tutti c’è un motivo molto importante- »

    « Io ed Eisuke ieri sera ci siamo sposati. Adesso vogliamo fare lo stesso con le nostre scuole. » lo interruppe in modo abbastanza brusco l’altro. Breve. Conciso. Un po’ arrogante. Quelle due “semplici” frasi ebbero il potere di far preoccupare molti degli adolescenti presenti. Alcuni, come Hiroya in precedenza, iniziarono a capire, altri preferirono ignorare quello che l’intuito suggeriva loro e cercarono altre spiegazioni possibili. Non che l’orientamento sessuale dei due uomini fosse un mistero, anzi, erano da anni omosessuali dichiarati. Quello che nessuno si aspettava era una possibile relazione tra i due. Piccoli brusii iniziarono a innalzarsi.

    « Ragazzi. » li richiamò l’altro preside, non prima di aver fulminato con lo sguardo il compagno, ammonendogli tanta rudezza. « Ho l’onore di annunciarvi che le nostre due scuole si uniranno creando un nuovo istituto. Il Taiseikan High School. » aggiunse in tono solenne e autoritario, per poi rivolgere un sorriso compiaciuto a tutti gli studenti… E tenere stretta la mano di suo marito nella propria.

    Tutti i giovani fissarono allibiti prima uno poi l’altro preside, sperando che fosse solo uno scherzo di cattivo, anzi, pessimo gusto.


    L’angolo dell’orgasmo dello sclero più puro. ★★★
    « Perché le autrici commentano pure quello che scrivono. E i pedobear
    sessualmente attivi sotto il vostro lettino sono diversamente etero, yea. »

    Ghèghè, allora cosa ne pensate di questo primo capitolo? Vi è piaciuto? Volete riempirci di botte perché vi abbiam deluso? Volete darci tanti soldini così forse metteremo anche un seguito? Ehm, cofcof. Dicevamo… Ci farebbe piacere sapere cosa ne pensate e, ovviamente, non ci importa se si tratterà di una recensione positiva o negativa poiché, molte volte, le critiche costruttive servono molto per migliorare ed è sempre appagante sapere che c’è qualcuno che apprezza quel che si fa. Quindi, se vi va, commentate.
    Ovviamente tra una settimana circa (tutti i nostri aggiornamenti saranno settimanali, tra il venerdì e la domenica), metteremo anche il secondo capitolo… Sì, sì. Ovvio. Certo. Sicuro. Cofcof.
    Pciù, le vostre Bleakers~
    *sgambettano via, verso il yaoi shop più vicino*
     
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    Beh! Che dire! Già il prologo mi aveva incuriosito ... e ora leggendo il primo capitolo non posso fare altro che dirvi che siete brave e che non vedo l'ora di leggere di più!!!! I vostri due presidi sono deliziosi e immagino ci riserveranno altre sorprese altrettanto deliziose!
    In più c'è da dire che scrivete veramente molto bene!
    Quindi alla prossima ....
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    Ahahha... Mi dispiace che sia passato un anno prima che potessi leggere questo post.. Ma cavolo siete bravissime... Una fantasia ed un linguaggio da lasciarti a bocca aperta.. Complimenti.. Penso che andrò a leggere il seguito su efp il prima possibile
     
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2 replies since 16/5/2012, 22:08   142 views
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