You are mine

One-shot || Romantico || Yaoi || Rosso

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    You are Mine

    _Autore: Ryo13
    _Genere: Romantico, Yaoi
    _Rating: Rosso
    _Tipologia: One-shot
    _Breve descrizione: "Aveva una corta barba incolta che gli dava un'aria selvaggia e assolutamente sexy, oltre a farlo apparire più virile e decisamente maturo. Aveva anche un corpo slanciato. Doveva essere alto circa un metro e ottanta: non lo si sarebbe detto uno studente."
    (Cit. dal testo)
    _Note: ★ Stessi personaggi de 'Il tuo corpo nudo', la shot è scritta dal punto di vista di Stefano.
    ★ Dedicata a sylvain.: questa shot è nata dal suo desiderio di leggere un seguito con gli stessi personaggi.



    Ricordo la prima volta che lo vidi.

    Stavo seduto al mio solito computer ad aspettare che passasse il tempo. Andare a scuola era una noia: mai nulla di nuovo, sempre la solita solfa. Ma dalla mia postazione potevo vedere, attraverso la finestra, la gente che camminava per strada e questo mi aiutava a pensare. Noi studenti ce ne stavamo chiusi in quel plesso dove ci veniva trasmesso 'il sapere' che ci sarebbe servito per il futuro. Ma la vita più interessante era quella là fuori, quella sul campo!
    E stavo lì a guardare la gente camminare di fretta, diretta chissà dove, con le borse piene, le scarpe nuove, la routine di sempre... ed immaginavo la loro vita. Fantasticavo che tra quelle persone ci fosse qualcuno che avrebbe potuto condividere parte delle sue esperienze con me, ed insieme, farne di nuove.
    «Ti ho detto di no, Sara!» udii un ragazzo accanto alla porta. Era in compagnia di una ragazza alta con i capelli biondi. Con una seconda occhiata la riconobbi: era Sara Narcelli. Molti dei ragazzi della scuola le andavano dietro, alcuni fantasticavano su di lei alle spalle delle loro ragazze, altri la odiavano perché non potevano averla. Una piccola porzione la ignorava perché aveva gusti diversi. Io facevo parte di quella minuscola porzione.
    «Perché fingi di non volermi?» rispondeva lei al ragazzo.
    Afferrata l'aria del discorso mi feci piccolo-piccolo e mi appiattii allo schermo del computer. Non volevo mi sorprendessero ad origliare, men che meno avevo intenzione di alzarmi per andarmene e passare, in questo modo, davanti a loro. Cercai di concentrarmi sulle parole che avevo digitato sul motore di ricerca.
    «Non fingo proprio nulla» sentii rispondere il ragazzo, mio malgrado «Sono appena uscito da una storia con la tua migliore amica e non mi va di iniziare nulla con te. Inoltre mi pare di averti già spiegato che non voglio ferirla in questo modo.»
    «Ma, come hai appena detto, non state più insieme no? Che problema c'è?» continuava Sara imperterrita.
    «Il punto è che, se anche è tutto finito, vederci insieme la farebbe stare male. Soprattutto se si tratta di te, che sei la persona di cui più si fida! Possibile che debba spiegartele io queste cose? Non erano le ragazze quelle sensibili?» ora sembrava esasperato.
    «Oh, andiamo! Non vorrai farmi credere che non ci stai per delicatezza nei suoi confronti!» diceva con un'espressione indignata «Voi ragazzi pensate solo con le parti basse, tutti quanti!»
    Si avvicinò al ragazzo. Lo capii perché avevo udito il rumore del suo corpo urtare la porta sotto il peso della spinta di lei.
    Sara proseguì il discorso con un tono più basso e sensuale «Ovviamente... è una cosa compresa nell'accordo, quella di fare sesso... per cui, smettila di fare il prezioso! Sono sicura che lo vuoi quanto me... »
    Si udirono suoni umidi ma capì che non si stavano baciano quando udii il ragazzo rispondere «Smettila di leccarmi l’orecchio. Non mi sembra proprio il luogo ed il momento! E ti ripeto per l'ennesima volta che non mi va!» la spinse via «E penso proprio che non mi andrà mai! Non mi piacciono per niente per persone che tradiscono alle spalle gli amici!»
    «Come osi...?!» Sara sembrava completamente sconvolta ed estremamente furente, non riuscì a finire la frase e tacque per un momento. Poi fece un lungo respiro e disse prima di scappare via «Come vuoi tu! Non sai quello che ti perdi, stronzo!»
    Il ragazzo rimase in piedi accanto alla porta, forse guardandola andare via. Poi sospirò ed entrò nell'aula. Si bloccò quando mi vide.
    «Hai sentito tutto?» mi chiese.
    «Già, mi dispiace» dissi imbarazzato.
    «Oh, non fa nulla. Però devi promettermi una cosa» mi disse serio «Non raccontare a nessuno quello che hai sentito, se dovesse arrivare alle orecchie di Marta, cioè, voglio dire, della mia ex, potrebbe rimanerci molto male.»
    «Lo prometto, non dirò nulla» dissi accettando quella nobile richiesta.
    Quel ragazzo mi stava simpatico: aveva rifiutato una bella ragazza come Sara per non ferire i sentimenti di un'altra di cui non avrebbe dovuto importargli più nulla. Chiunque si sarebbe facilmente innamorato di lui, era anche fisicamente attraente.
    In effetti, ora che lo avevo davanti, non potevo rimanere impassibile davanti alla sua bellezza sconvolgente. Aveva i capelli castani corti e gli occhi leggermente a mandorla e grandi, con ciglia lunghissime e scure.
    Il viso era squadrato ma la linea della mascella era morbida. Il naso era proporzionato e dritto e le labbra erano piene con quello inferiore leggermente più sporgente. Aveva una corta barba incolta che gli dava un'aria selvaggia e assolutamente sexy, oltre a farlo apparire più virile e decisamente maturo. Aveva anche un corpo slanciato. Doveva essere alto circa un metro e ottanta: non lo si sarebbe detto uno studente.
    Il mio cuore iniziò a battere ed arrossii violentemente. Per non fargli capire quanto fossi attratto da lui, abbassai gli occhi e fissai la tastiera.
    «Grazie» disse sospirando di sollievo «Comunque piacere, sono Federico» e allungò una mano.
    La presi nella mia ancora incapace di guardarlo dritto negli occhi e gli dissi il mio nome «Io sono Stefano, piacere.»
    Da quella volta lo vidi più spesso perché iniziò a frequentare il corso di informatica. Ogni volta che mi rivolgeva un cenno di saluto, il mio cuore puntualmente aveva un tuffo.

    Non riesco ancora a capacitarmi che ora lui sia mio! Le sue mani e la sua bocca scorrono su tutto il mio corpo. Sento il suo respiro sul collo mentre il nostro sudore rimane prigioniero dei nostri corpi che premono l'uno contro l'altro.
    Il suo petto è a contatto con la mia schiena e sento forte i nostri cuori battere all'unisono mentre mi morde sulla spalla facendomi impazzire.
    Con un braccio mi circonda la vita, aprendo il palmo sul mio stomaco e premendo saldamente per tenermi fermo al mio posto e stretto a lui, mentre con spinte vigorose mi penetra dentro e affonda senza sforzo, facendomi vibrare fin nell'animo.
    Non riesco a smettere di ansimare mentre con l'altra mano libera mi masturba davanti, schiacciando leggermente la base e facendo poi scorrere il palmo su tutta la lunghezza. Una cosa che mi procura brividi per tutto il corpo e che mi fa inturgidire i capezzoli, dando a lui la possibilità di giocare anche con quelli.
    Lo sento ovunque e mi sento impazzire.
    Mi agito sotto il suo corpo, assecondando i suoi movimenti, allargando maggiormente le gambe per dargli più spazio di manovra.
    Lui accelera il movimento, rincorrendo l'orgasmo che sente arrivare. Anche in me inizia a montare quella sensazione di insopportabile tormento.
    «Federico... Federico…» continuo a sospirare senza posa, pregandolo di non smettere, completamente sottomesso e dipendente da lui.
    Lui avvicina il viso al mio orecchio e mi sussurra «Sono qui.»
    «Sì... sì...», gemo sempre più vicino al culmine.
    «Sei così bello, Dio... sei mio, mio...» lo sento dire frenetico, tra un ansito e l'altro.
    Quando mi rivendica come suo temo sempre di impazzire di gioia, perché sento che il cuore non è in grado di sopportare una tale passione, un simile sentimento. È così bello che fa quasi male.
    «Ti prego, ti prego... » urlo spingendo il bacino indietro verso di lui e donandomi completamente.
    Lui prende tutto quello che ho da offrirgli dandomi in cambio, come equa moneta di scambio, tutto sé stesso.
    E mentre siamo stretti in quella morsa impossibile, mi circonda con entrambe le braccia gridando «Ti amo!» e venendo dentro il mio corpo, in un fiotto di vita rovente, mentre anche io giungo al culmine, e mi dimeno, folle di piacere.
    «Federico...» continuo a sussurrare anche mentre giacciamo affannati tra le coperte, mentre osservo i suoi occhi appesantiti dall'orgasmo e gli poso una mano sul cuore. E per me il suo nome è più prezioso di qualsiasi giuramento d'amore. Lo sussurro come una preghiera, un ringraziamento, come la prova che lui è reale, che mi ama e che mi appartiene «Non mi lasciare.»
    «Mai» promette.
    «Sei mio.»
    Mi sorride « Per sempre.»

    E ci addormentammo così: l'uno tra le braccia dell'altro.




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    Edited by Ryo13 - 14/6/2012, 12:12
     
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    Scusami Ryo, solo ora, facendomi un giretto sul forum, mi sono accorta di quest'utima tua fatica!
    Eccezionale, è molto difficile rendere le descrizioni erotiche dolci e affettuose. Tu ci sei riuscita saggiando il terreno in precedenza con un crescendo di situazioni che preparavano il lettore alla scena finale culminante. Molto ben scritto!!! Bravissima!!! ;)
     
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    Questa storia mi piace di più ogni volta che la leggo! Ti posso suggerire di pensare di scrivere qualche altro momento di Federico e Stefano? Ciao :wub:
     
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    Woooow bellissima, Ryo sei davvero brava :)
     
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    Nn conosco l'opera a cui si riferisce...ma essendo una oneshot così carina.. Credo che anche quella di riferimento lo sia
    Quindi posso solo farti i miei complimenti per quello che hai scritto... É una Bellissima descrizione di un amore che nasce per caso ^^. Grazie mille!
     
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    Complimenti una bellissima storia anche se è finita troppo presto :pianto:
     
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