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Shion*
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La cosa più triste di tutta questa storia è che Leelah non chiedeva di essere capito da "tutti" ma di essere capito dai suoi genitori. Ha rinunciato a vivere perché il rifiuto più grande lo ha ricevuto dalle persone che lo hanno messo al mondo, che avrebbero dovuto capirlo e sostenerlo mentre loro, si sono limitati a portarlo da uno psicologo per curarlo da una malattia che non esiste! Dovremmo smetterla di far passare per "parola di Dio" tutto ciò che a noi fa comodo. Dovremmo smetterla di far sentire inutili e indesiderati da Dio persone che non hanno le nostre stesse preferenze sessuali. Dovremmo smetterla di professarci devoti a Dio ma pronti a puntare il dito contro chi la pensa diversamente da noi. Perché ci si dovrebbe indignare ad avere un figlio che VIOLENTA e UCCIDE, piuttosto che avere un figlio che non è etero!! Dopo tutto questo, qual è stata la vergogna peggiore davanti a Dio? Aver avuto un figlio omosessuale, oppure essere stati la causa del suo suicidio? Purtroppo indietro non si torna e sono sicura che questi due genitori si saranno pentiti per ciò che hanno fatto. Per questo la lettera lasciata da Leelah dev'essere un monito per altri genitori che si trovano a vivere una situazione analoga. Non devono girarsi dall'altra parte, non devono chiudere gli occhi ma essere presenti e di sostegno ai loro figli! Perché già è difficile per loro capire cosa gli sta accadendo e non poterne parlare con le persone che reputano più importanti è la cosa peggiore che un genitore possa fargli. Purtroppo penso che le famiglie così devote e praticanti, decidano di porre rimedio a questi "problemi" non perché reputino l'omosessualità non in linea con il loro pensiero religioso, ma perché vogliono sfuggire al giudizio delle persone che conoscono e che frequentano in loro giro. Preferiscono tentar di "modificare" un figlio, piuttosto che allontanarsi da gente bigotta e ignorante che potrebbe giudicarli. E questa cosa è spaventosa: il giudizio del mio vicino è più importante del benessere di mio figlio - ma facciamo credere che sia il giudizio di Dio a spaventarmi di più, così mi nascondo dietro di Lui e sono più credibile davanti alle persone che conosco! -
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